Esiste la Costituzione, ci sono le leggi e ci sono le Giurisdizioni.
Rispettiamo i ruoli senza farne polemiche!!!
I Giudici devono emettere sentenze, in base alle leggi esistenti, indipendentemente dai soggetti coinvolti.
La decisione della Cassazione a Sez. Unite civile del 6 marzo 2025 (R.G.N. 17687/2024), ha visto lo scontro attivo dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ed anche di Matteo Salvini, Piantedosi, Trajani, Nordio, i quali hanno attaccato i magistrati per avere emanato, a detta loro, una sentenza contro il popolo italiano e che arrecherebbe rischi devastanti sulle spese pubbliche. Gli interessi in gioco e i diritti violati però sono talmente elevati da doverne e poterne fare una questione economica.
La Cassazione ha accolto il ricorso presentato da M.G.K., cittadino eritreo, e ha condannato il Governo italiano nella Presidenza del Consiglio dei Ministri e nel Ministero dell’Interno, al risarcimento per danno psicologico e relazionale subito da ben 41 immigrati, a bordo della nave “Diciotti”, nell’agosto 2018.
Il caso esploso il 16 agosto 2018 riguardava il pattugliatore italiano Diciotti, che soccorse quasi 190 migranti al largo di Lampedusa. Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, fermò le operazioni, chiedendo che fosse Malta ad accogliere i migranti, la quale rifiutò, sostenendo che la responsabilità del salvataggio doveva spettare necessariamente all’Italia.
La situazione divenne una crisi politica e diplomatica sull’accoglienza dei migranti, con l’Italia bloccata dalle richieste inviate a Bruxelles. Dopo dieci giorni di attese e pressioni, il 25 agosto i migranti riuscirono finalmente a sbarcare a Catania.
Da questo episodio nacque una questione giudiziaria, con l’ipotesi di sequestro di persona per violazione dei diritti fondamentali, tra cui articoli 13 (libertà personale), 24 (accesso alla giustizia), 111 (giusto processo) e 117.1 (rispetto dei trattati internazionali) della Costituzione, dell’art. 5 della Convenzione Europea dei diritti umani (CEDU) (libertà personale), dell’art. 6 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE (CDFUE) (libertà e sicurezza individuale), nonché gli articoli 7 e 14 della direttiva 2008/115/CE (direttiva rimpatri).
La Corte di Cassazione a Sez. Unite, con la sentenza sopra citata, ha stabilito una serie di principi:
- il rifiuto di autorizzare lo sbarco dei migranti era illegittimo;
- il soccorso in mare è un obbligo internazionale, che prevale su accordi bilaterali contro l’immigrazione irregolare;
- il trattenimento dei migranti a bordo violò il loro diritto alla libertà personale;
- la pubblica amministrazione era responsabile per il risarcimento dei danni, a causa della violazione dei principi di imparzialità e correttezza;
- i migranti furono privati della loro libertà senza giustificazione legale, il che giustificò un risarcimento per il danno subito.
La sentenza qui citata non è solo una decisione giuridica, ma un chiaro richiamo al rispetto dei diritti fondamentali e dei principi di umanità che dovrebbero sempre guidare le nostre azioni, sia in ambito politico che istituzionale.
Gli esponenti delle istituzioni dovrebbero essere i primi a dare l’esempio a tutti i cittadini di quanto sia importante rispettare le leggi e le sentenze emanate dai giudici e non dovrebbero, invece, in alcun modo opporsi.
Rispettiamo i ruoli che ci sono senza farne polemiche!
La legge è uguale per tutti e da tutti deve essere rispettata.