Sono varie le nuove sanzioni per le violazioni al codice della strada, in quanto il nostro governo auspica di ottenere una maggiore sicurezza stradale non ammettendo più tolleranze.
Il disegno di legge per le modifiche al codice della strada e sulla sicurezza stradale è stato approvato nel consiglio dei ministri del 18.09.2023. Il testo ora passerà in Parlamento, dove verrà discusso da Camera e Senato.
Il nuovo disegno di legge prevede norme fiscali per i neopatentati, per i quali sarà vietato guidare auto di grosse cilindrate per i primi tre anni (norma già precedentemente in vigore).
Sempre per i neopatentati, se sorpresi alla guida con l’utilizzo del cellulare saranno puniti con la sospensione della patente, mentre per i recidivi con l’uso di alcol e droga ci sarà la revoca definitiva della patente, non essendo più ammessa alcuna clemenza.
Essere sospesi alla guida con il telefono è stato da sempre sanzionato rigorosamente dal nostro codice della strada, il quale prevedeva la decurtazione dei punti sulla patente e l’irrogazione di una multa.
Ad oggi, chi verrà sorpreso ad usare durante la marcia apparecchi radiotelefonici, smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi, che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante, oltre alla multa da 165 a 660 euro ed alla perdita di 5 punti dalla patente , si vedrà applicare fin dalla prima infrazione, la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da 7 a 15 giorni. La sospensione sarà applicata in automatico, senza la necessità dell’ordinanza del Prefetto.
Il ddl sul nuovo codice della strada prevede più garanzie per i ciclisti, che “verranno protetti in particolare in caso di sorpassi”, ovvero evitare i sorpassi senza un metro e mezzo di spazio.
Per i monopattini, fin d’ora privi di tutela, sono previste norme che esigono il casco, targa, assicurazione ai fini della loro tutela e degli altri.
Per quanto riguarda gli autovelox, l’intento del ddl è quello di uniformare l’utilizzo degli stessi a livello nazionale. Dunque, si vuole evitare che siano utilizzati per fare cassa e per rimpinguare le casse comunali e che vengano utilizzati per limitare i casi di indicenti stradali causati per eccesso di velocità.
Nel contempo, potrebbe trovare spazio un aumento dei limiti di velocità in alcuni tratti autostradali.
Difatti, i concessionari autostradali stanno studiando dettagliatamente su quale tratte autostradali si potrà andare oltre i 130 km/h: si discuterà, laddove ci sia un ridotto tasso di incidenti, ovvero nei tratti autostradali sostanzialmente a tasso di incidentalità pari allo zero, se poter superare i 130 km/h come già consentito in tanti paesi europei.
Si auspica che tali norme siano redatte con tanta scrupolosità, in quanto l’esigenza è di avere norme moderate, bilanciate e proporzionate.
A cura dell’Avv. Guerino Gazzella
19.09.2023